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23 aprile 2012 1 23 /04 /aprile /2012 15:41

È stato aperto ufficialmente il 15 marzo 2012 il tavolo delle trattative per la predisposizione e l'inserimento delle clausole sociali negli appalti pubblici. Sono presenti, oltre all'assessore provinciale competente Roberto Bizzo, Paolo Tanesini  per Federsolidarietà,  Alberto Emer presidente di cooperativa sociale, l'assessore comunale Mauro Randi, la direttrice dell`Ufficio Sviluppo Cooperazione D.ssa Manuela Paulmichl e il vicedirettore Fabrizio Ferrari, Legacoopbund, AGCI, Raiffeisenverband e la Federazione della Associazioni sociali.

La legge provinciale 21 dicembre 2011 n. 15 (rif. a Legge finanziaria 2012) stabilisce al primo comma dell' articolo 36-ter (Incarichi a cooperative sociali) che la Provincia destini alle cooperative sociali una quota pari ad almeno il 2 per cento del valore delle forniture annuali e di servizio entro il 2014 – ai sensi dell'articolo 5 legge 8 novembre 1991.

 Al quarto comma di detto articolo si precisa inoltre che la Giunta provinciale determini i criteri di valutazione e le modalità attuative delle clausole sociali; da questo si comprende l´importanza del tavolo di trattativa composto dalle parti sociali interessate all´argomento. Questo articolo, (nella cui formulazione Federsolidarietà ha avuto un ruolo determinante) fa sì che l’ Alto Adige sia la prima regione italiana in cui le quote riservate alle clausole sociali siano determinate per legge e non da un accordo politico. Sono quindi molto innovative le proposte che Federsolidarietà ha fatto al tavolo delle trattative, il quale, una volta chiuso (entro due mesi se vengono rispettati gli impegni presi) darà origine al decreto attuativo che renderà la legge operativa.

 

Di particolare impatto e rilevanza è la proposta di eliminare il deposito della fideiussione per i due anni successivi al termine del servizio appaltato in presenza di richiesta di dichiarazione unica di responsabilità contributiva/DURC (ovvero la richiesta da parte dell'ente appaltante di una doppia garanzia che limita fino addirittura ad inibire la possibilità dell'impresa di chiedere nuove fideiussioni e dunque di partecipare a nuovi appalti). 

Fra le altre proposte di Federsolidarietà ci sono quelle di abbattere la percentuale  dello 0.5% previsto dal DPR 207/210 art. 4 negli appalti telematici e di riconoscere un premio agli enti appaltanti che pongono il vincolo di assunzione di fasce deboli pari alla quota prevista sempre dal DPR 207/2010.

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23 aprile 2012 1 23 /04 /aprile /2012 15:18

casabimbo copyUtili alle famiglie e funzionali alla gestione delle imprese, ma sono soprattutto oasi di accoglienza e di crescita per i piccoli ospiti: parliamo dei nidi aziendali, sorti anche a Bolzano per dare un aiuto concreto ai genitori che lavorano e che necessitano di affidare i loro figli, per il tempo in cui sono al lavoro, ad operatori qualificati in luoghi non lontani dal loro posto di lavoro. 

Come conciliare, in un momento  di difficoltà economica, ove molte strutture non riescono a sopravvivere, l`accresciuto bisogno dei genitori lavoratori di un servizio flessibile e di qualità?

Nasce cosi` l'iniziativa  di Federsolidarietà di un workshop di approfondimento sul tema che si terrà il prossimo 19 maggio a Bolzano, in occasione della manifestazione fieristica Bimbinfiera,

Uno degli obiettivi principali è quello di capire quali siano le buone pratiche provenienti dal territorio nazionale e valutare ipotesi di azioni locali di sviluppo, di sostenibilità e di innovazione di queste strutture.

Il workshop si terrà sabato 19 maggio dalle ore 14.00 alle ore 16.00 presso la Fiera di Bolzano. 

Interverranno Roberto Bizzo, assessore provinciale al Lavoro, Cooperative, Innovazione, Pari opportunità, Bilancio e Finanze; Mauro Randi, assessore comunale alle Politiche sociali quali rappresentanti delle istituzioni locali, Claudia Fiaschi, presidente del Gruppo Cooperativo CGM,  Cristina Ghedina, funzionario provinciale allo Sviluppo della cooperazione e Alessandro Bertazzoni (DayWelfare); interverranno inoltre rappresentanti del mondo imprenditoriale, delle famiglie e delle cooperative.  Il workshop avrà la durata di circa due ore e trenta di cui  un ora e mezza dedicata agli interventi e un'ora per la tavola rotonda. Il moderatore sarà  Paolo Tanesini, presidente di Federsolidarietà Alto Adige e le conclusioni saranno affidate all' assessore Roberto Bizzo.

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23 aprile 2012 1 23 /04 /aprile /2012 14:35

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Il progetto FSE 2.265.10 “Lavorare tutti conviene a tutti” cofinanziato dal Fondo sociale europeo e coordinato da Federsolidarietà si sta avviando a conclusione e sta portando i primi risultati concreti.

In collaborazione con Syntegra srl di Trieste, società esperta di politiche di integrazione lavorative e servizi sociali, sono stati inviati alle entità che si occupano di inserimento lavorativo per la zona di Bolzano e in particolare il S.E.R.D. (Servizio dipendenze), l’ ASSB (Azienda dei servizi socio sanitari), il C.S.M (Servizio salute mentale), Hands (Ambulatorio) e il S.I.L (Servizio inserimento lavorativo BZ) dei questionari con l’obiettivo di:

  - condividere con loro metodologie e terminologie di rilevazione dei dati e delle abilità delle persone svantaggiate 

  - predisporre un metodo e sviluppare il sistema informativo adeguato per: 

o guidare gli operatori nella definizione e registrazione delle posizioni lavorative disponibili nelle cooperative  e nelle aziende (job analysis);  

o registrare puntualmente le abilità e le competenze relative alla persona che la domanda di inserimento lavorativo esprime

  - determinare il beneficio o in alternativa il costo sociale di un mancato inserimento lavorativo;

 

Nei diversi tavoli di lavoro sono emersi i notevoli sforzi che gli assistenti sociali fanno, in periodi di crisi del mondo del lavoro come questo, per seguire le persone svantaggiate nel loro percorso lavorativo, monitorando con sistemi propri le capacità del singolo individuo, il suo percorso lavorativo del soggetto e il grado di successo o di abbandono del percorso previsto.

 

Ne è scaturito un protocollo che verrà condiviso tra Federsolidarietà e i Servizi invianti per promuovere e migliorare la collaborazione tra i servizi Invianti e la Cooperazione Sociale di tipo B per l’inserimento lavorativo delle persone e dei lavoratori svantaggiati, ove le parti che aderiscono al protocollo s’impegneranno a: 

 

  - garantire che ad ogni lavoratore venga predisposto un progetto individuale di inserimento; 

  - monitorare le richiesta di invio, mancate prese in carico; 

  - assicurare un costante monitoraggio sulla persona in inserimento lavorativo durante il progetto, monitorandone anche gli esiti all’atto della fuoriuscita;

  - condividere e sviluppare, per quanto possibile e consentito, metodologie e strumenti di lavoro;

  - verificare sistematicamente la compatibilità tra posizioni lavorative offerte e abilità lavorative della persona; 

  - sviluppare percorsi formativi sia per il personale in inserimento lavorativo che per il personale con funzioni di accompagnamento (tutor e responsabili sociali).

 

Tutto questo è in linea con le direttive impartite dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità e con il piano di settore disabilità 2012 -2015 presentato il 22 Marzo dall’ Assessore alle Politiche sociali Richard Theiner e che ha l’ obiettivo di fare in modo che le persone con disabilità e difficoltà di apprendimento possano avere le stesse possibilità che hanno le altre persone.

 

“La disabilità non è una caratteristica dell’individuo ma il modo in cui il mondo ostacola o favorisce le sue diverse capacità”

 

certi che questo progetto favorirà le diverse abilità delle persone e costituirà un esempio di responsabilità sociale territoriale da imitare.

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23 aprile 2012 1 23 /04 /aprile /2012 12:18

La creazione di CSR- Corporate Social Responsbility South Tyrol (www.csr.bz.it), il nuovo portale web che fa riferimento già nel titolo ai tre argomenti-chiave di cui intende occuparsi: imprese responsabili, sviluppo sostenibile e innovazione sociale rappresenta un'autentica rivoluzione.

CSR South Tyrol è la prima esperienza territoriale in tal 1 logo federsolidarieta¦Çsenso, un luogo virtuale in cui le imprese del territorio possono dare visibilità alle proprie azioni di Responsabilità Sociale d’Impresa, confrontarsi sul tema, ricercare e diffondere informazioni, esperienze e strumenti da mettere a disposizione della comunità economica e sociale locale. 

usr675 220x220 imgtrof8gIl portale – che sarà presentato ufficialmente il 17 maggio 2012 nell'ambito del convegno dal titolo “Nuove mete della responsabilità sociale in Alto Adige” (ore 09.30 – 12.30), con la presenza di Roberto Bizzo, assessore provinciale al lavoro, cooperative, innovazione, pari opportunità, bilancio e finanze, è frutto della collaborazione tra la Fondazione UPAD e Federsolidarietà Alto Adige e nasce nell'ambito di un progetto cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo/FSE dal titolo “Valorizzazione della Responsabilità Sociale d’Impresa”. Nel portale si possono trovare: buone pratiche (sezione Azioni di RSI),  informazioni, materiale informativo e divulgativo (sezione Biblioteca) e novità (sezione News). 

 

Sono circa 30 le imprese (Profit e Non Profit) che hanno già trovato spazio all’interno del sito web. 

La genesi, le fasi, i risultati, le organizzazioni e le persone che hanno contribuito alla realizzazione del progetto saranno rese note nei dettagli il 17 maggio alla presentazione ufficiale di CSR South Tyrol. 

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19 aprile 2012 4 19 /04 /aprile /2012 09:03

(Attuazione della direttiva 2008/104/CE, G.U. n. 69 del 22 marzo 2012)

Si segnala la pubblicazione in G.U. del decreto in oggetto, attuativo di una direttiva europea del 2008. L’iter parlamentare era in corso da tempo, ma l’approvazione definitiva ha coinciso temporalmente con i lavori del Tavolo di riforma del mercato del lavoro. 

Al di la delle proteste, avanzate a mezzo stampa dal sindacato, in questa sede preme sottolineare che le modifiche apportate alla normativa nazionale sono di diretta derivazione dalla direttiva comunitaria 2008/104/CE.


Il decreto modifica la legge 276/2003, stabilendo in prima battuta che i CCNL possono applicare o introdurre disposizioni più favorevoli – riferendosi a quelli stipulati dalle parti comparativamente più rappresentative.

Il testo - composto da 8 articoli – introduce come principale novità la possibilità di deroga alle causali di ricorso alla somministrazione a tempo determinato, a fronte di specifiche situazioni.  A ciò si accompagnano altri interventi in materia di tutele/divieti - e relative sanzioni - per prevenire un uso distorto di questa tipologia contrattuale, nonché precisazioni da un punto di vista terminologico.

Un-ragazzo-davanti-ad-una-agenzia-interinale

In primo luogo - con l’art. 4 - vengono superate le ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo alle quali, fino ad ora, era legata la possibilità di utilizzare il lavoro in somministrazione (unica eccezione per l’assunzione dei soggetti in mobilità).
Con l’introduzione dei nuovi commi 5-ter e 5-quater, è sancita la piena liberta di ricorrervi nei seguenti casi: 

  • disoccupati percettori dell’indennità ordinaria di disoccupazione non agricola con requisiti normali o ridotti, da almeno 6 mesi;
  • percettori di ammortizzatori sociali, anche in deroga, da almeno 6 mesi;
  • lavoratori “svantaggiati” o “molto svantaggiati” come definiti a livello comunitario ai sensi del regolamento UE n. 800/2008;
  • ulteriori casi liberamente stabiliti dalla contrattazione collettiva di qualsiasi livello - nazionale, territoriale, aziendale – purché stipulata dalle parti sociali comparativamente più rappresentative.

Per l’individuazione delle categorie svantaggiate o molto svantaggiate sarà necessario attendere un decreto del Ministero del Lavoro da emanarsi entro i prossimi 90 giorni. Viceversa, la nuova norma è applicabile da subito ai lavoratori over 50, gli adulti soli con una o più persone a carico e i membri di minoranze linguistiche.

Dal punto di vista del rafforzamento delle tutele, e in particolar modo del principio di parità di trattamento, l’art. 7 modifica il comma 1, dell’articolo 23 del Dlgs. 276/03 sostituendo al “diritto a un trattamento economico e normativo complessivamente non inferiore ..”, un diritto a condizioni di base di lavoro e d’occupazione complessivamente non inferiori a quelle dei dipendenti di pari livello dell’utilizzatore, a parità di mansioni svolte.


Tali condizioni di base, infatti, consistono nel “trattamento economico, normativo e occupazionale previsto da disposizioni legislative, regolamentari e amministrative, da contratti collettivi o da altre disposizioni vincolanti di portata generale in vigore presso un utilizzatore”, comprese quelle in materia di:


• orario di lavoro, straordinari, pause, periodi di riposo, lavoro notturno, ferie e giorni festivi;
• retribuzione;
• protezione donne in stato di gravidanza e in periodo di allattamento, nonché di giovani e bambini;
• parità di trattamento tra uomini e donne e qualsiasi disposizione in materia di non discriminazione

Si prevede inoltre, il diritto dei lavoratori in somministrazione ad essere informati dall’utilizzatore sui posti vacanti nell’impresa. A livello operativo ciò potrà avvenire anche mediante un avviso generale affisso in bacheca nei locali dell’utilizzatore.


In termini di sanzioni per l’impresa che ricorre al lavoro interinale, si registrano le seguenti novità:
sanzione pecuniaria da 250 a 1.250 euro in caso di:

  • o mancata applicazione delle condizioni di base di lavoro e d’occupazione complessivamente non inferiore a quelle dei dipendenti di pari livello dell’utilizzatore, a parità di mansioni svolte;
  • o mancata possibilità di fruire di tutti i servizi sociali e assistenziali di cui godono i dipendenti dell’utilizzatore addetti alla stessa unità produttiva;
  • o mancata informazione circa i posti vacanti;
  • o mancata informazione sui motivi di ricorso alla somministrazione alle rappresentanze sindacali - unitarie, aziendali o territoriali riconducibili alle confederazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale;

sanzione penale – già prevista dal comma 4 dell’art. 18 del Dlgs. 276/03 nel caso di compensi richiesti o percepiti dai lavoratori per la loro assunzione dalle agenzie interinali – per chi esige o percepisce compensi dal lavoratore in cambio di assunzione presso un utilizzatore, anche se a seguito di specifica “missione” presso lo stesso soggetto. La sanzione è aggravata dalla cancellazione dall’Albo delle agenzie.

Sul fronte opposto viene esplicitata chiaramente la legittima possibilità di un compenso chiesto dall’agenzia interinale all’utilizzatore – ragionevole rispetto al servizio reso complessivamente, anche con riferimento alla formazione del lavoratore o nel caso di sua assunzione al termine della missione.
Viene inoltre richiamata, sebbene già nota, la possibilità di assumere lavoratori interinali a tempo indeterminato e a tempo determinato anche part-time – trovando applicazione, per quanto compatibile il Dlgs. 61/2000.
Dal punto di vista lessicale vanno segnalati:


• l’introduzione - con definizione analoga a quella della direttiva europea - del concetto di “missione”, che sebbene diffuso nella pratica non era presente nel Dlgs. 276/03 – a ciò sono collegate conseguentemente altre sostituzioni terminologiche;
• la sostituzione della definizione di “somministrazione di lavoro” con quella di “contratto di somministrazione di lavoro”.

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